Qualificati medici e ricercatori di strutture di eccellenza italiane ed estere hanno discusso della dieta come fattore di riduzione del rischio ma anche come programma terapeutico del paziente oncologico
Si è conclusa ieri a Catania, nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio, la due giorni allestita dalla sezione etnea della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) dal titolo “Il paziente al centro della cura contro il cancro: Fattori di rischio, alimentazione e terapie innovative”, che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione come fattore essenziale nella prevenzione dei tumori e come elemento decisivo nella cura del cancro. Ad aprire i lavori del convegno il dottor Carlo Romano, Presidente della Lilt di Catania e coordinatore regionale della Lega tumori; a seguire i saluti del Magnifico Rettore dell’Università di Catania, professore Giacomo Pignataro, dell’Assessore al Welfare del Comune di Catania Angelo Villari, del Presidente della Scuola di Medicina dell’Ateneo di Catania e consigliere Lilt Francesco Basile, del deputato regionale e consigliere Lilt Concetta Raia. Coordinatori scientifici del convegno sono stati il professore Massimo Libra (Docente di Patologia Generale – Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania) e la dottoressa Aurora Scalisi (Uoc Patologie Oncologiche dell’Asp di Catania).
Nel corso delle cinque sessioni previste dai lavori, qualificati medici e ricercatori di strutture di eccellenza italiane ed estere hanno discusso, sulla base di diversi studi scientifici, della dieta – soprattutto della dieta mediterranea – come fattore di riduzione del rischio di contrarre il cancro, ma anche come programma terapeutico del paziente oncologico in grado di migliorare la qualità della vita e la risposta ai trattamenti, proprio in questo contesto è stato presentato il nuovo trials clinico DEDiCa che consisterà nel trattare donne operate per cancro al seno con dieta mediterranea, vitamina D ed esercizio fisico in concomitanza con le terapie standard.
Momento di discussione e confronto hanno costituito le tre tavole rotonde dove sono stati approfonditi altri aspetti come le attività di ricerca in oncologia oggi, la qualità di vita del paziente oncologico e l’attività di volontariato svolte dalle delegazioni provinciali della Lilt in Sicilia.
Nel corso dei lavori è intervenuto anche il Presidente nazionale Lilt, Francesco Schittulli, che ha sottolineato l’alto spessore scientifico del convegno, «che ha messo a confronto realtà italiane ed estere con relatori da USA e Canada. Il cancro – ha sottolineato Schittulli – è una malattia ambientale su base genetica. A noi tocca l’onere di modificare l’ambiente per riportarlo a dimensioni umane in modo da non favorire lo sviluppo della malattia oncologica. Malattia che registra di anno in anno una crescente incidenza ma che, paradossalmente – ha aggiunto di Presidente Lilt – fa registrare una diminuzione della mortalità. Questo la dice lunga dell’impegno che dobbiamo assolvere soprattutto nei sistemi di prevenzione: primaria, legata al comportamento individuale di ogni persona; secondaria, diagnosi precoce dei big killer, che sono i tumori mammella, al polmone, alla prostata e al colon retto; terziaria, ovvero prendersi cura del malato che vive l’esperienza del cancro. Una prevenzione dal tratto umano – ha concluso Schittulli – è l’impegno che la Lilt porta avanti da anni e che continuerà affinché il testimone della vita, e non della malattia e della sofferenza, venga trasmesso alle future generazioni.»
«Numerose pubblicazioni scientifiche – aggiunge la dott.ssa Aurora Scalisi – rilevano, in maniera indiscussa, che gli stili di vita e l’alimentazione possono modificare i fattori epigenetici che sono alla base della trasformazione della cellula, da cellula normale a cellula cancerosa. Fino ad oggi l’alimentazione era considerato soltanto un aspetto accessorio nella patogenesi dei tumori; oggi le più moderne ricerche dicono che l’alimentazione può essere utile non solo nella prevenzione primaria dei tumori ma anche nella prevenzione secondaria utilizzandola come vero e proprio trattamento nei malati oncologi per prevenire le ricadute e favorire l’efficacia delle attuali terapie standard. La corretta alimentazione – afferma infine la dott.ssa Scalisi – dovrebbe far parte del bagaglio culturale di tutti coloro che operano nel mondo della sanità e rappresenta un valido intervento che può, in molti casi, aiutare i malati di tumori.»
Chiude il prof. Massimo Libra: «È stato un convegno di alto profilo scientifico dal notevole risvolto sociale per le tematiche trattate: alimentazione, alimentazione e tumori, terapie innovative. Per favorire la prevenzione sarà importante intervenire nelle scuole fornendo a bambini e ragazzi informazioni sulle buone abitudini alimentari, come un maggior consumo di frutta e verdura invece di cibi ricchi di grassi e zuccheri che spesso i bambini assumono. È importante – conclude il prof. Libra – che non solo i bambini, ma anche i genitori siano educati su questo aspetto.»