La LILT finanzia il progetto della sezione catanese sul tumore alla vescica. Primo posto nella graduatoria nazionale per lo studio proposto e coordinato dal Prof. Massimo Libra
Catania centro della ricerca nella diagnosi precoce del cancro della vescica. La Commissione Tecnico-Scientifica nazionale della LILT (Lega Italiana per la lotta Contro i Tumori), ha infatti classificato al primo posto della graduatoria di merito e finanziato, nell’ambito del “Programma 5 per mille anno 2012”, il progetto di ricerca proposto dalla sezione catanese nell’ambito della prevenzione secondaria sul tumore alla vescica.
Il progetto dal titolo “Analisi di microRNA circolanti nella diagnosi precoce del cancro della vescica” è coordinato dal Professore Massimo Libra, patologo generale e oncologo dell’Università di Catania. La ricerca si svolgerà a Catania, all’interno dei laboratori dell’Università, in collaborazione con altri centri quali l’Istituto Tumori Pascale di Napoli e il Centro Oncologico di Aviano. A Catania, oltre al dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Ateneo, diretto dal Professore Filippo Drago, è coinvolta l’UOC di patologie oncologiche dell’ASP diretta dalla Dottoressa Aurora Scalisi.
Secondo i dati del Registro Tumori, nel 2012, in Italia, sono stati diagnosticati circa 24.500 casi di tumore vescicale. La diagnosi precoce può consentire la guarigione nella maggior parte dei pazienti, ma, a oggi, non sono ancora stati identificati marcatori specifici per questo tipo di tumore, che lo studio mira ad individuare.
“Sino ad ora abbiamo arruolato 340 pazienti con cancro della vescica e altrettanti soggetti sani come controllo – dichiara il Prof. Massimo Libra coordinatore del progetto -. L’obiettivo dello studio è quello di individuare marcatori precoci e specifici nel cancro delle vescica attraverso l’analisi dei livelli di espressione dei microRNAs circolanti. I miRNAs sono piccole molecole di RNA non codificante in grado di controllare l’espressione genica e possono essere determinati nel plasma perché rilasciati in circolo dalle cellule tumorali. Queste, rilasciate dal tumore primario, costituiscono “i semi” per il successivo sviluppo di metastasi a distanza. I primi risultati potranno già essere disponibili entro fine anno”.
“I Risultati dello studio – aggiunge il Dott. Carlo Romano, Presidente della LILT di Catania – potranno avere una forte ricaduta per il Servizio Sanitario nazionale sia in termini di risparmio di risorse, sia in termini di aumento dell’efficacia delle procedure diagnostico-terapeutiche per il cancro della vescica. Il primo posto riportato dal progetto dimostra che la ricerca promossa dalla LILT di Catania è di altissimo livello.”
Catania, 9 aprile 2015