Si rinnova la sfida fra i medici degli ospedali catanesi, i “Sanitari”, ed i pazienti e gli ex pazienti siciliani di oncoematologia, i “Gladiatori”
Sesta edizione, sabato prossimo primo giugno, per “Dai un calcio al linfoma”, la sfida calcistica che contrappone le rappresentative dei medici degli ospedali catanesi, ovvero i “Sanitari”, e quella dei pazienti e degli ex pazienti siciliani di oncoematologia, i “Gladiatori”. La gara, promossa come sempre dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Catania, si disputerà alle 16 nel campo de “La Meridiana Sport” (via Ugo La Malfa 1, Catania) e verrà anticipata da una partita fra due squadre di giovanissimi calciatori: “Ibiscus” contro “Sanitari figli”. Sarà presente anche una delegazione di atleti dell’Amatori Catania di rugby, che disputerà una gara calcistica che la opporrà ad una mista “Sanitari-Gladiatori”. L’iniziativa beneficia del patrocinio della Regione Siciliana (assessorato della Salute) e dell’Azienda ospedaliera “Garibaldi” di Catania, ed è allestita in collaborazione con l’Aia (dell’Associazione Italiana Arbitri) e con l’associazione Ibiscus. Presenterà l’evento la giornalista Federica Zammataro. Calcio d’inizio affidato al il cabarettista catanese David Simone Vinci.
“Questi appuntamenti hanno un’importanza fondamentale per coinvolgere direttamente i cittadini nei sistemi di cura e di assistena – dichiara il Direttore generale dell’Arnas “Garibaldi”, Fabrizio De Nicola – . La Lilt è ormai un punto di riferimento imprescindibile per le attività oncologiche più importanti sul nostro territorio e all’interno della nostra azienda ospedaliera”.
Aggiunge il direttore di “Ematologia” dell’ospedale “Garibaldi” di Nesima, dott. Ugo Consoli: «È una gara nata casualmente dalla scherzosa richiesta di un paziente che, dopo un ciclo di chemioterapia, ha detto che avrebbe voluto “prenderci” a pallonate, richiesta alla quale abbiamo aderito volentieri. Per noi è anche l’occasione per incontrare i nostri vecchi pazienti e far festa insieme, dimostrando concretamente a chi ha iniziato da poco la terapia che esiste un “dopo”, al termine della malattia».
«Assistere alla partita significa vivere una grande gioia, perché rivedersi dopo la malattia e far festa insieme rappresenta una grande emozione – dice Emanuela Di Gregorio, ex paziente che ha assistito a tutte le edizioni di “Dai un calcio al linfoma” –. È una manifestazione positiva perché fa capire a chi si è ammalato che dopo tanta sofferenza si torna alla vita normale, ma pure che non si è soli, perché si può contare su medici e infermieri in ogni momento, non solo in ospedale, ma anche fuori».
«Questa gara rientra nell’ambito della prevenzione terziaria, ovvero tutto quel che l’attività sportiva coniugata all’alimentazione e ad altri tipi di prevenzione può fare per evitare il ritorno della malattia, i secondi tumori e le ricadute – dice il presidente della Lilt di Catania, Aurora Scalisi – . Sottolinea, altresì, l’importanza dell’attività sportiva non agonistica nella prevenzione primaria per evitare l’insorgenza dei tumori. Di questa iniziativa promossa dalla Lilt – conclude Scalisi – sono particolarmente lieta perchè rappresenta al meglio quel che deve essere il rapporto medico-paziente, che non deve esaurirsi nelle corsie d’ospedale, ma proseguire nella sempre efficace collaborazione fra medico e paziente».