Articolo della dottoressa Linda Musumeci pubblicato su vEyes Magazine. Anche in Italia, le prime somministrazioni facciamo un po’ di chiarezza su alcuni dubbi
I vaccini sono dei prodotti farmaceutici che, in genere, contengono piccolissime quantità di microrganismi che causano malattie infettive e che vengono privati della loro capacità infettante da specifici trattamenti, ma non vengono privati della loro capacità di stimolare una risposta del nostro sistema immunitario.
Il 27 dicembre, in Italia, si è dato il via alle prime somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNTech, battezzato Comirnaty e destinato a soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Va detto che questo vaccino non contiene il virus e non può causare la malattia. Viene somministrato attraverso due iniezioni nel muscolo deltoide (muscolo della parte superiore del braccio) a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.
Per entrare in dettaglio, questo tipo di vaccino contiene una molecola denominata RNA messaggero, o mRNA, che non rimane nel corpo. Il meccanismo di funzionamento del vaccino è semplice: «i virus Sars-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie denominata “Spike”, la quale agisce come una chiave che permette l’accesso dei virus alle cellule in cui poi, alla fine, si riproduce». I vaccini contro il Covid servono proprio a bloccare quella proteina.
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