Nel 2018, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato agli Stati membri una call to action per eliminare entro il 2030 i tumori causati dal papillomavirus, grazie al raggiungimento di target di prevenzione primaria
Il Papilloma virus umano (HPV, da Human Papilloma virus) è un virus a prevalente trasmissione sessuale. Può causare lesioni benigne, come verruche cutanee e condilomi genitali, oppure sviluppare lesioni pre-invasive e invasive, quali i tumori della cervice uterina, dell’ano, della vagina, della vulva, del pene, della cavità orale, della faringe e della laringe. Il Ministero della Salute sottolinea che “la carta vincente per la battaglia contro il cancro della cervice uterina è la prevenzione”.
La prevenzione primaria avviene soprattutto tramite la vaccinazione e la prevenzione secondaria tramite i test per lo screening per il tumore del collo dell’utero. Nel 2018, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato agli Stati membri una call to action per eliminare entro il 2030 i tumori causati dal papillomavirus, grazie al raggiungimento di target di prevenzione primaria, secondaria e di trattamento ben definiti.
L’obiettivo dell’OMS è in linea con il Piano annunciato dalla Commissione Europea il 4 febbraio 2020 (“Europe’s Beating Cancer Plan”) che ha proposto l’adozione di azioni relative a ogni stadio della malattia: la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la qualità della vita di pazienti. Il Piano europeo prevede il raggiungimento dei seguenti target, ancora più ambiziosi di quelli fissati dall’OMS:
- Prevenzione primaria (90% di copertura della vaccinazione da HPV negli adolescenti maschi e femmine);
- Prevenzione secondaria (90% di copertura degli screening) Trattamento (90% dei casi di cancro cervicale trattati).
A marzo 2021 Fondazione Umberto Veronesi, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, IncontraDonna, CittadinanzAttiva, ThinkYoung e Consiglio Nazionale dei Giovani hanno firmato il Manifesto per l’Eliminazione dei Tumori HPV-Correlati che che fissa l’obiettivo per l’Italia di essere il 1° Paese in Europa a lanciare una strategia di eliminazione dei tumori causati dal Papilloma virus. Per raggiungere l’obiettivo si prevede:
- adozione di atti di politica sanitaria a livello nazionale concordati con le Regioni, per potenziare e rendere i servizi di prevenzione vaccinale e screening più accessibili;
- attivazione di campagne di informazione ed engagement sulla prevenzione dei tumori da HPV (coinvolgendo MMG e PLS, le famiglie e le scuole);
- promozione dei programmi di prevenzione primaria e secondaria, come campagne attive di vaccinazione e screening con strumenti digitali; accesso più agevole in un contesto di prossimità territoriale; piani di recupero per i giovani aventi diritto ma non vaccinati;
- monitoraggio dei livelli di copertura vaccinale e screening attraverso strumenti digitali, almeno ogni sei mesi, e condivisione dei dati tra le classi mediche e le ASL abbinata ad una più efficace implementazione dell’anagrafe vaccinale digitale.
L’emergenza COVID-19 ha accentuato il problema delle coperture vaccinali anti-HPV e causato una diminuzione degli screening oncologici. Il Ministero della Salute raccomanda, dunque, di ripristinare vaccinazioni e screening per “recuperare le lacune immunitarie” le cui conseguenze potrebbero altrimenti essere, nei prossimi anni, una crescita dei casi di tumore o una loro diagnosi in fase avanzata.
Nel 2020 per le ragazze il tasso di copertura media, considerando la coorte di nascita delle dodicenni (2008), si attesta su valori molto bassi e pari al 30%, con alta variabilità tra le Regioni. La copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è quindi al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale e nessuna Regione raggiunge il 95% in nessuna delle coorti di nascita. Per quanto riguarda la copertura del vaccino per i ragazzi, l’obiettivo è ancora più lontano.