Non solo per i pazienti oncologici: mangiare bene, smettere di fumare, muoversi è l’investimento migliore che ogni individuo possa attuare per se stesso e per i suoi cari
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Oggi la parola “Cancro” trasmette molto meno timore rispetto al passato. Ciò è correlato a diversi fattori, fra loro interconnessi e operanti in modo sinergico. Quali, questi fattori? L’introduzione di esami diagnostici che permettono una diagnosi precoce. La grande evoluzione e raffinatezza degli interventi chirurgici, sempre meno demolitivi. La più accurata personalizzazione della chemio e della radio terapia. L’evoluzione e la discesa in campo di strategie terapeutiche innovative, quali le terapie con anticorpi monoclonali. L’affiancamento, alle terapie convenzionali, di interventi terapeutici di Oncologia Integrata. E, infine, ultimo, ma non ultimo come importanza, l’attuazione di un corretto stile di vita, fondamentale sia nella prevenzione di un tumore primario che nella prevenzione di una recidiva tumorale.
Dobbiamo quindi guardare con fiducia ed ottimismo al futuro, poichè poche e semplici regole di stile di vita sano sono in grado, qualora attuate sia prima che durante e dopo una patologia tumorale, di garantire anni di vita serena e libera da malattia. Sì, queste regole di vivere sano sono poche e semplici. Ed occorre volersi bene, avere cura di se stessi, coccolarsi anche… La salute è un bene imprescindibile e per nulla scontato. Investire su un corretto stile di vita è l’investimento migliore che ogni individuo possa attuare, per se stesso e per i suoi cari, in qualunque momento della propria vita. Non è mai troppo tardi, ricordiamolo!
Regole di vita sana, poche e semplici… Ma quali? Forse mangiare solo vegano? Oppure correre una maratona? Oppure non esporsi mai al sole? Oppure stravolgere i propri ritmi di vita? Assolutamente no, nulla di tutto questo. Qualcosa di molto più semplice, e quindi fattibile, ma altrettanto valido come efficacia. La prima cosa che va fatta è abolire (e sottolineo abolire, non ridurre, ma comunque ridurre è meglio che lasciare le cose come stanno) i fattori di rischio principali: fumo, consumo eccessivo di alcol, abuso di farmaci, abuso di cibo, consumo di cibo-spazzatura, obesità o sovrappeso, assenza di attività motoria, sedentarietà.
Il fumo, è noto, aumenta il rischio di sviluppo di quasi tutte le principali forme tumorali, nonché le recidive tumorali. Ma smettere di fumare non è affatto facile. La nicotina dà una modesta dipendenza fisica, ma una potente dipendenza psicologica. E rifugiarsi nella sigaretta, dopo il trauma di una diagnosi di tumore, è facile, nel tentativo, umanamente, di meglio gestire ansia e paura. Il fumatore, la fumatrice, non vanno mai lasciati soli, ma supportati nella difficile lotta di allontanamento dal tabacco.
Interventi psicoterapici mirati. Formazione di gruppi di fumatori gestiti da personale competente. Attuazione di tecniche rilassamento fisico e mentale per la gestione di stress ed ansia, tecniche quali lo yoga, o la meditazione. Integrazione vitaminica e di sostanze naturali, finalizzata a detossicare fisicamente e mentalmente, il tabagista. Avvio di regolare svolgimento di attività fisica, anche modesta. Tante sono le strategie che possono attuarsi per aiutare il/la paziente ad abbandonare il consumo di tabacco. Quella contro il consumo di sigarette è una battaglia importante, sempre, ma specie per il paziente che ha ricevuto la diagnosi di patologia tumorale.
Quanto fino ad ora detto vale anche per il consumo esagerato di alcol e di farmaci potenzialmente tossici, o di cibo. Nelle dipendenze (da tabacco, da alcol, da droghe, da farmaci, da cibo) le strategie di intervento devono essere attuate sia sul piano fisico che su quello mentale ed emotivo, devono essere plurime e sinergiche, perché sempre estremamente complessi sono i fattori che ne stanno alla base. Un corretto stile di vita poggia poi su due fattori di importanza unica: una corretta alimentazione e lo svolgimento di una regolare attività motoria. L’eventuale presenza di sovrappeso od obesità va corretta, in quanto entrambi sono fattori di rischio tumorale, sia diretti che indiretti.
Spesso, molto spesso, il paziente mangia non molto, ma, banalmente, mangia male. Spesso, una fuorviante pubblicizzazione di alimenti “dietetici”, opera piu danni che altro e serve solo a gonfiare di soldi le tasche delle aziende produttrici. Occorre tornare ad una alimentazione semplice, naturale, rifornendosi di verdura, ortaggi e frutta nei tanti mercatini rionali che qualunque città o paese oggi offre, consumando alimenti di stagionalità. Ciò che la natura, che è saggia, decide sia idoneo per quella stagione. Quindi, ad esempio, in estate la natura ci fornirà frutta succosa, idratante, carica di minerali e vitamine, perché ciò occorre al corpo nella stagione estiva.
Occorre abbandonare le farine 00, raffinate, prive di vitamine e di fibre, ad alto contenuto di glutine, ad alto indice glicemico, e la cellula tumorale è avida di zuccheri. Occorre tornare ai grani antichi, naturalmente ricchi di fibre e di vitamine, a basso indice glicemico, ed eccezionalmente buoni. Occorre riscoprire i legumi, miniera di ottimi principi nutrizionali e fonte di proteine vegetali. Occore limitare il consumo di carni processate (insaccati) e di carni rosse, privilegiando il consumo di pesce, soprattuto del pesce azzurro e di pesci di piccole dimensioni, e non di allevamento.
Occorre limitare il consumo di latticini, privilegiando il consumo di alcuni latticini rispetto ad altri. Occorre introdurre verdure e ortaggi ogni giorno, pranzo e cena, sul tavolo, e in buone quantità. Occorre, infine, mangiare né troppo poco, né molto, ma il giusto, anche in riferimento all’orario della giornata. E bisogna quindi affidarsi a personale competente, che spieghi, illustri, avvii ad una corretta alimentazione.
Infine, muoversi, muoversi, muoversi, anche poco, ma ogni giorno. Il corpo umano è fatto per muoversi. Ha ottime articolazioni e muscoli, fatti per supportare il movimento. Anche semplicemente camminare all’aperto o effettuare esercizi fisici mirati e gestiti da personale competente. Fare gruppo aiuta, ci si supporta, si ride e si lavora assieme. Si fa del gran bene al corpo e si torna a casa più rilassati. Fare ciò che più piace, perché tutto deve essere anche un piacere. E basta poco. Ma ogni giorno o molto spesso. E non temere il sole, nella giusta dose, fonte naturale di vitamina D, la vitamina delle ossa e del sistema immunitario.