Un consumo indiscriminato di sostanze ad attività antiossidante può essere dannoso nel soggetto sano, ma, ancor di più, nel paziente tumorale
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Sono sempre maggiori le evidenze scientifiche circa il ruolo controverso che può avere il consumo di integratori nei pazienti tumorali, o nei soggetti a rischio di cancro (per motivi genetici, o per scorretto stile di vita, o per esposizione a sostanze cancerogene). Il consumo di integratori ad attività antiossidante è sconsigliata in corso di chemioterapia, durante i mesi di chemioterapia. Ciò perché la formazione dei Radicali Liberi (RL) (formazione ostacolata dalle sostanze antiossidanti) è, in una certa misura, un meccanica protettivo dell’organismo, anche contro le cellule neoplastiche.
È egualmente dannoso sia l’eccesso di RL che un difetto, o azzeramento, dei RL. Un consumo indiscriminato di sostanze ad attività antiossidante può essere dannoso nel soggetto sano, ma, ancor di più, nel paziente tumorale. Certamente, un soggetto che svolga una più o meno intensa attività fisica giornaliera o quasi, ha la necessità di integrare la sua alimentazione con integratori antiossidanti, in quanto l’attività fisica tende ad inondare il corpo di RL.
Ma un soggetto sedentario, o moderatamente in movimento, non ha questa necessità, che può essere benissimo soddisfatta grazie al consumo giornaliero di alimenti (spezie, etc.) ricchi di sostanze antiossidanti. Fra i possibili integratori, è noto che l’assunzione di vitamine del gruppo B, di acido folico, di vitamina B12 può favorire od amplificare una crescita cellulare di tipo neoplastico. Meno conosciuto, invece, è il ruolo pro-proliferativo dello Zinco (Zn), oligoelemento importantissimo per il sistema immunitario e per molti tessuti del corpo.
Tuttavia, lo Zn ha mostrato, in numerosi studi in vitro, di favorire la proliferazione e la crescita di cellule neoplastiche, dei tumori mammario in particolare, ma di tutti i tumori in genere. Lo Zn è presente in modo pressoché ubiquitario nella maggior parte di integratori: in tutti multivitaminici, e praticamente in tutti gli integratori contro la caduta dei capelli. Molte donne, quindi, assumono per mesi integratori per il benessere dei capelli e della pelle.
Le persone di sesso femminile vivono con molto stress un diradamento, od un indebolimento, dei capelli. Sono quindi portate ad un “fai da te” di integratori ottimo, ma con elevato apporto di Zn. Ciò specie nei periodi di stress, nei dimagramenti, nel post partum e, soprattutto, in menopausa. Inoltre, l’inevitabile indebolimento o caduta dei capelli in corso di chemioterapia, spinge molte donne (anche su consiglio, purtoppo, di medici…) ad assumere questi integratori. Nel dubbio, sarebbe molto meglio astenersi, e assicurarsi un corretto apporto di Zn esclusivamente con l’alimentazione. Lo Zn è presente in tutti gli alimenti di origine animale (carne, uova, salmone), nell’avocado, nel kefir, nella frutta secca.