Il miglioramento dei trattamenti antitumorali e della qualità della vita dei pazienti oncologici, al centro dell’interessantissimo convegno medico “Prevenzione terziaria: percorsi di cura integrata dopo la diagnosi di tumore” promosso dalla sezione etnea della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e dall’Università degli Studi di Catania, che si è svolto martedì 21 e mercoledì 22 maggio a Catania nel salone del Palazzo della Borsa. A confronto, nella due giorni, gli studiosi impegnati nel campo dell’oncologia integrata che, in particolare, hanno discusso di prevenzione terziaria ovvero delle azioni da intraprendere dal momento in cui la malattia è già stata diagnosticata. Attenzione è stata riservata all’integrazione terapeutica con specifici nutraceutici in grado di potenziare l’efficacia dei trattamenti antitumorali, attraverso la modulazione epigenetica e del microbiota intestinale.
Hanno avviato congiuntamente i lavori il dottor Carlo Romano, Coordinatore della LILT per la Sicilia, ed il Magnifico Rettore dell’Università di Catania, prof. Francesco Basile. Il dott. Romano ha brevemente ricordato le tappe più importanti della vita della LILT, fondata un secolo fa a Bologna, soffermandosi in particolare sull’attività in Sicilia che vede protagonista l’associazione nella ricerca, nella diffusione della cultura della prevenzione e nel volontariato.
Convegno Prevenzione Terziaria
«Le tematiche trattate nel convegno – spiega il prof. Massimo Libra (Professore ordinario di Patologia generale e Direttore del Centro di ricerca Prevenzione Diagnosi Cura dei Tumori) – riguardano la prevenzione terziaria, e cioè il supporto al paziente oncologico dopo la diagnosi di tumore. In particolare si è parlato di nutraceutica, estratti di sostanze naturali, utilizzata per lenire le sofferenze legate ai trattamenti antitumorali».
RASSEGNA STAMPA
Aggiunge il Presidente della sezione LILT di Catania, dottoressa Aurora Scalisi: «Con questo convegno abbiamo voluto sottolineare quanto sia importante, oggi, la prevenzione terziaria, termine che intende indicare il percorso successivo alla diagnosi e al trattamento di tumore e prevede non solo la riabilitazione fisica e psicologica, ma anche il percorso di cura integrato con nuovi probiotici e prebiotici che possono ridurre gli effetti collaterali dei farmaci antiblastici e migliorare la qualità di vita del paziente dopo la diagnosi di tumore. Questa malattia cresce in incidenza, ma cresce anche in guarigione, con i lungoviventi che rappresentano ormai oltre l’80 per cento dei pazienti. Abbiamo chiesto a illustri ospiti nazionali e internazionali, medici e personale sanitario che supportano il malato oncologico, di relazionare su questo argomento così innovativo, e sulla conoscenza base dei nuovi farmaci. Altro argomento al centro dei lavori, il supporto psicologico al paziente oncologico che come LILT nazionale, e come sezione etnea in particolare, assicuriamo mediante professionisti psicologi e volontari nel sostegno al letto del malato, nell’accompagnamento durante le cure e nel post cura».
La lettura magistrale del prof. Filippo Drago, Direttore del dipartimento Biometec, nell’ambito della prevenzione terziaria, ha posto l’accento sui nutraceutici: «Il convegno sulla prevenzione terziaria nella terapia, nell’approccio e nella cura dei tumori rappresenta un momento importante perché interviene quando la malattia è stata già diagnosticata e, quindi, l’obiettivo è quello di ridurre le conseguenze della malattia stessa. Sul ruolo che in questa fase di prevenzione terziaria può svolgere l’uso dei nutraceutici, prodotti di origine naturale che presentano un impatto tossicologico molto ridotto e oggetto di studi scientifici, si stanno interessando numerosi centri di ricerca a livello mondiale. L’uso dei nutraceutici nel mondo, infatti, è in continua crescita e molti ricercatori stanno effettuando ricerche anche perché molti pazienti ne fanno uso affiancandoli ai farmaci. Non sono però sostanze prive di tossicità – ha concluso Drago – e quindi occorre sempre un’attenta vigilanza».
Il Presidente della Commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, plaudendo alla grande partecipazione all’evento, ha sottolineato la necessità dell’appropriatezza prescrittiva da parte dei medici per diminuire la spesa sanitaria.
Nel corso del convegno è stato presentato il vincitore del Premio SIPMeT “Alfredo Bernardini”. Il riconoscimento, già assegnato dalla Società Italiana di Patologia e Medicina Traslazionale, è andato al dott. Luca Falzone, dottorando del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania nell’ambito della ricerca svolta dalla LILT etnea.